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Scatti e rime per scoprire il territorio

La scrittrice Caterina Soprana presenterà il suo “Corrispondenze” all’Università popolare.

Venerdì pomeriggio, 22 marzo 2024, alle 15.30, nella sala convegni di palazzo Danielato, l’Università popolare di Cavarzere ospiterà Caterina Soprana, vicentina, laureata in lettere moderne e con una grande passione per la fotografia.

Caterina, ospite dell’Università, presenterà il suo libro “Corrispondenze”, una raccolta di fotografie e poesie sul lago di Fimon. La presentazione del libro è inserita all’interno dell’anno accademico 2023/24 dell’associazione. Si tratta di un percorso di indagine sul paesaggio realizzato nell’arco di tre anni al lago di Fimon (Vicenza) e corredato da una serie di poesie scritte parallelamente agli scatti fotografici.

Parte del progetto è già stato esposto in una mostra a Ca’ dei Carraresi a Treviso e in due personali, una ad Arcugnano nella sala espositiva del Comune e un’altra a Vicenza presso la sede di Bnl Paribas. Il libro è un omaggio personale ed intimo dell’autrice al lago di Fimon, preziosa gemma del territorio Veneto, che rappresenta un luogo da preservare e valorizzare.

Il senso di questo lavoro, oltre all’indagine introspettiva che racchiude, è quello di consegnare la testimonianza di uno sguardo che cerca (e trova) la bellezza anche nella sofferenza di uno specchio d’acqua che, con le sue sponde, appartiene alla vita e alla memoria di ogni vicentino. Il libro è curato da Benedetta Donato, photo editor e curatrice di lavori fotografici, apprezzata a livello nazionale ed internazionale.

Nasce proprio dall’incontro tra Caterina Soprana e Benedetta, l’idea di realizzare un prodotto editoriale che riscopra e valorizzi la doppia anima del progetto: quella fotografica e quella poetica che, insieme, conducono all’esplorazione di una realtà esteriore in continua sovrapposizione con quella interiore.

E’ la stessa Benedetta Donato che riassume il raffinato lavoro: “Il lago diventa un unicum in grado di abbracciare con leggerezza nuove visioni e versi composti dall’autrice che agisce per eliminazione, togliendo il superfluo dalle immagini e dalle parole, restituendo una realtà sfuggente che si intravede sotto la superficie delle cose, nell’attimo in cui luci e ombre ne rivelano l’essenza”. E continua: “Si crea un connubio, una relazione simbiotica tra il silenzio dell’ambiente circostante e quello interiore, dove il sentire e l’atto del vedere sono in assoluta sintonia con l’essere. E’ un dialogo incessante, una corrispondenza in cui, ad immagini di rara raffinatezza estetica, si alterna e accosta la scrittura semplice e rigorosa delle poesie”.

E’ la dimensione più intima a prevalere fra le pagine, in cui si coglie una sfumatura autobiografica evidenziata dalle stesse parole dell’autrice: “Nel lago ritrovo la mia naturale inclinazione all’essenzialità che spesso mi porta a procedere per sottrazione”, sono le parole di Caterina Soprana. Che prosegue: “In un mondo che grida sempre di più, nel lago recupero il silenzio che cerco, quella poesia sussurrata che mi trovo ad appuntare sul mio taccuino fra una fotografia e l’altra. In questo lago ritrovo la mia immagine riflessa, in un delicato equilibrio fra illusione e disincanto, che vive in me e che il lago incarna in modo sorprendente”.

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